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Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Fsi denunciano la mancata nomina del direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata (Arpab) da parte del governo regionale, quale ennesimo atto grave di mancanza di interesse verso l’ente. Da mesi il massimo ente regionale deputato al controllo ambientale, in spregio della Legge regionale 1 del 2020, è privo di un regolamento di organizzazione di un piano triennale dei fabbisogni del personale e di altri atti fondamentali per la corretta gestione dell’intera macchina agenziale.
Il 7 giugno 2022 a Tito si è tenuto il convegno organizzato dalla Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata per la disseminazione dei risultati del Progetto AQUAB relativo ad azioni mirate di ricerca scientifica, formazione, educazione ambientale e sensibilizzazione della comunità, in collaborazione con il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, l’ARPAB, la CIMA Research Foundation - Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale.
La lettura dei dati del monitoraggio pubblicati da ARPAB evincono allarmanti e significativi scostamenti rispetto alle soglie previsti per legge. La non conformità riguarda la presenza di una quantità rilevante di manganese, idrocarburi disciolti o emulsionati e un tasso rilevante di ossigeno disciolto.
Dopo le “epiche gesta” dell’ex direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci, l’Agenzia come una babele di atti incompiuti, è in attesa della nomina di un nuovo direttore. Sono scaduti i 60 giorni di incarico di direttore generale Arpab facente funzioni assegnato dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi al già facente funzioni di direttore tecnico scientifico, Achille Palma
La pubblicazione dell’avviso per la nomina del nuovo direttore generale dell’Arpab riaccende i riflettori su un ente al quale è necessario restituire la giusta credibilità.