Mercoledì, 01 Maggio 2024

L'organizzazione agricola plaude all'iniziativa, ma rimarca la necessità di tutelare gli imprenditori da garanzie e controlli che diano il giusto valore al prodotto e alla tracciabilità dello stesso

“Arriva finalmente un atto concreto per mettere fine all'emergenza cinghiali anche nella nostra regione”.

Sono state oltre sei mila le firme raccolte dalla Coldiretti in pochi giorni in Basilicata per dire no al cibo sintetico, portate dal presidente regionale Antonio Pessolani al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione che si è svolto a Roma, a Villa Miani.

Continua a riscuotere numerose adesioni anche in Basilicata la petizione promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia. A sostegno della raccolta firme numerosi sindaci lucani che oltre a firmare la petizione, hanno deciso di deliberare un   sostegno all'iniziativa anche con specifici provvedimenti di Giunta comunale. A sostegno dell'iniziativa anche il governatore lucano Vito Bardi, che ha sottoscritto a Potenza la petizione. “No ai cibi creati in laboratorio, no al cibo sintetico, sì al cibo vero, sì alla dieta mediterranea. Per questo motivo oggi ho firmato la petizione di Coldiretti – ha commentato Bardi - che punta a promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia”. Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'organizzazione agricola lucana, Antonio Pessolani. “Ci riempie di orgoglio il fatto che tanti cittadini lucani abbiamo deciso di apporre la propria firma – spiega Pessolani, accompagnato in Regione dal consigliere regionale Piergiorgio Quarto – e ancora di più che a farlo sia stato il governatore lucano. Il sostegno delle istituzioni è un segnale importante.  La petizione potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale” conclude Pessolani.

In mostra il meglio dei prodotti dei cinque progetti di filiera: cereali, carne, latte, ortofrutta ed erbe officinali.

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